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2

 

 

Produced by Paolo Filippi, Matteo Marchese and Alessandro Ducoli for DoubleStrokeRecords, via Isonso 3/c - Azzano San Paolo (BG) - Italy. Recorde and mixed at Cavò Studio, august 2005. Sound engineer - Paolo Filippi.

 

All compositions by Alessandro Ducoli and Mario Stivala (Lettera by Alessandro Ducoli and Renato Saviori, La Canzone di Marinella by Fabrizio De Andrè). Arranged by Alessandro Galati. Artwork by Armando Bolivar. Photos by Fabio Gamba. All songs published by Edizioni Cavò Studio snc.

 

Alessandro Galati (piano, rhodes, keyboard), Ellade Bandini (drum), Ares Tavolazzi (bass), Fabrizio Bosso (trumpet), Mario Stivala (guitar), Alessandro Ducoli (voice), Sandro Gibellini (guitar), Tino Tracanna (sax), Paolo Filippi (bass # 5), Teo Marchese (drum # 5).

 

Available

 

Pics by Fabio Gamba (Phocus Agency)

 

brumantica2

 

 

Marinella è caduta nel fiume

(…) Brumantica… Capire la nebbia da bordo di fiume. Leggera… Confonde il sentiero. Attenzione! Non rischiare! Ma s’ha da fare… E ho imparato a contare… Non posso sbagliare… Mi basta contare. Ottomila. Quattro all’andata e altri quattro al ritorno… E nel frattempo… Non perdere tempo… Rimetti la sveglia sul quattro… Ti prometto l’arrivo. E per ogni ritardo… Ricorda le colpe del fiume… È tempo prezioso… Mi basta… Speriamo che basti anche a te (…) Un piede nella fossa, quell'altro sulla vanga… Continuo a scavare. Ti ostini a non volermi capire. Non credo che serva cambiare vestiti e cappelli! E nemmeno vampiri! Anche quelli non vanno cambiati! Ma vanno cercati! Vanno trovati e capiti! Pazienza… La tua penitenza mi sia d’esercizio. Ma niente di più. Ti prego… La tua cattiveria mi pare eccessiva. Dimenticavo… Se hai da fumare, vorrei ricominciare (…) Lettera… Non posso passare tutto quanto il mio tempo a cercare le cose che hai messo nel grande universo. Sono troppe! Ti prego! Ti prego di scrivermi solo due righe alla volta (…) Tutta colpa sua… Come sempre… Cosa importa? Sto a posto dove sto… Tra questi alberi… Alberi che sembrano le grandi città. Infiniti circuiti di razze, di piazze, di strade, stazioni e binari… di attese infinite di noi pendolari. Tieniti pure il giardino… La casa. Tieniti il mio davanzale… La mia collezione di scatole vuote. La piccola scala che apre la nostra finestra sul tetto. Ti lascio il camino! La vasca dei miei pesci rossi. Ti lascio la gabbia e ti lascio giocare con il mio canarino. E adesso… Che pago l'affitto degli alberi… Divido la mia colazione con altri abitanti (…) Blou… Anima scura, nera. Osserva nell'ombra i contrasti di luce difficili ad occhi normali. Se passi di nuovo dal numero sei, ricordati che il piano che abito è sotto il livello del suolo. Assaggio le scorte rimaste. E ascolto le note che parlano solo di luce (…) Nebbia e sabbia… Voglio un caffè. Il cane vorrebbe un ghiacciolo. Anice e ghiaccio… Anice, ghiaccio e caffè. Vorrei un giornale, per me e per il cane. Ci vogliamo aggiornare. E vogliamo la nebbia. La nebbia e la sabbia del fiume. Vogliamo rinchiuderle dentro nel fondo di questa bottiglia di vetro e conchiglie. Vogliamo che facciano il nostro percorso, per dire a chiunque da dove arriviamo. E sia mai che rallentino il viaggio… (…) Perduta… Sono stato anche io marinaio. Ma sulle montagne. Ho visto le navi. Alcune affondate. Altre crollate… Altre di meno. Alcune galleggiano ancora. Leggere. Sui prati dei passi. Altre che vanno lontano. E tu… Dove stai navigando? Sono mari più grandi? Lo so… Ma lasciami prendere appunti e vedrai… Saranno grandi anche i miei. E poi… Sarà un’annuvolaggio! E mi darà un invidiabile e grande vantaggio: osservare le cose dall'alto come fanno i gabbiani di passaggio (…) Maddaluna… L'acqua. Si muove. Non muove il riflesso di luna appoggiato sul filo del fiume. Chiedimi un bacio! Chiedi se posso provare a scaldare le mani stringendo le tue! Chiedi le cose che posso fare anche io. Ma non chiedermi altro, ti prego, perché non posso raggiungere il centro dell'acqua e rubarti lo spicchio di luna che aspetta l'inizio del giorno. Lo sai che no so camminare sull’acqua, e nemmeno sul fondo del fiume. Io cammino soltanto dove esistono punti d'appoggio… Sicuri… Come quelli che ho qui sulla riva (…) Marinella… Camminava sull’argine con in testa l’idea dell’amore… Ed è andata com’è andata (…)

 

17 giugno 2005

brumantica1

 

Brumantica (Gera Balote, 17 giugno 2005)

 

 

TEAM

Blou2

 

Un piede nella fossa quell'altro sulla vanga

 

Brumantica3

 

Nebbia e sabbia4

 

 

Perduta5

 

Maddaluna

 

Blou

 

Nebbia e sabbia

 

Tutta colpa sua6

Ducoli, Brumantica (2006)

 

Brumantica

Un piede nella fossa, quell'altro sulla vanga

Lettera

Tutta colpa sua

Blou

Nebbia e sabbia

Perduta

Maddaluna

La canzone di Marinella

 

BAND 1

 

 

Brumantica (30 novembre 2004)

 

“Brumantica, passione

L'argomento è discussione”

 

Un'arcana discussione, consumata nel tragitto

Che divide il tuo terrazzo dalle mie argomentazioni

Il mio soffitto inumidito, la condensa porta solo la malattia

Porta il freddo sotto il filo della schiena

La mia scena è già descritta, amore mio.

 

“Brumantica, passione

L'argomento è discussione”

 

Da un'Arcadia di parole

Che galleggiano sul fiume

Sopra agli argini si muovono i nemici della nebbia

E mi riducono lo spazio, la legittima licenza

Per la scienza della nebbia che cammina sopra i campi

Che non sembrano distanza, per l'amore.

 

“Brumantica, passione

L'argomento è discussione

La dottrina che vuole il verbo

L'Accademia che si sforza e si consuma

Nella scienza mai esatta dell'amore

Dell'alchemico problema della nebbia che passeggia sopra il fiume”

 

GALESCION 3

 

Un piede nella fossa, quell'altro sulla vanga  (20 marzo 2005)

 

“La tua passione è tutto

La mia passione, anche.

In fondo alle mie tasche, niente

La chiave dei tuoi tesori”.

 

Ho messo il mio piede sinistro in fondo alla fossa

Quell'altro rimane appoggiato alla vanga, sorrido da sempre

Lo strappo che avevo non è colpa mia di sicuro, lo sai

Le tasche non posso vederle da fuori, capirle nemmeno, si sa.

Il lupo randagio mi osserva con circospezione, mi guarda lo sguardo

Dimostra la stessa maniera di stile, abbiamo qualcosa in comune noi due

I segni del branco, le cose del tempo, segnali di qualche passato

La luna è il fantasma di un'anima morta d'amore, muore e risorge la luna.

 

“La mia passione è tutto

La tua passione, anche.

In fondo alle mie tasche, persa.

Lo scrigno dei tuoi preziosi”.

 

Il barbagianni si muove preciso nell'aria

La sua evoluzione di essere puro consente accurato comando di volo

Bianco e assoluto, ripete la sua esposizione planare.

Divide lo spazio alla nostra portata di sputo.

Il pipistrello si muove altrettanto preciso

Mi lancia segnali di approvazione, conforto, segnali di fumo.

Accorge la sagoma d'uomo, la sagoma che corrisponde alla mia

Il tempo che serve per fare un inchino, pensando di avere di fronte il maestro.

 

“La tua passione è tutto

La mia passione, anche.

In fondo alle mie tasche, niente

La chiave dei tuoi tesori”.

 

“La mia passione è tutto

La tua passione, anche.

In fondo alle mie tasche, persa

Lo scrigno dei tuoi preziosi”.

 

Bosso 2

 

Lettera (19 agosto 2002)

 

Lettere d'amore, lettere d'amore, no, non ne scrivo più

Non ho più parole e inchiostro

Come un mostro mi nascondo e mi difendo.

 

Una lettera d'amore non si deve comandare

Bisogna anche calcolare che può anche fare male

L'indirizzo era il mio mentre adesso, amore mio, “sconosciuto”

Si confonde, si nasconde, nelle case e nelle tasche della gente.

 

Nel frattempo sta passando il temporale su di me

Proprio adesso che non ho più la parola

Nell'istante che si abbatte un temporale sono qui

Io, senza niente, qui.

 

Lettere d'amore, lettere d'amore, io, non ne scrivo più.

 

Band 4

 

Tutta colpa sua (aprile 2000)

 

Sto camminando a piedi nudi nel parco

Non sono mica il primo lo so ma ho perso le scarpe mentre dormivo

Di certo non sono mai stato il primo in tante cose nella vita e non credo nemmeno di essere il solo a pensarlo.

 

Ci sono persone infatti che pensano esattamente alla stessa maniera

Altri invece che sanno le cose appena un minuto prima degli altri

Io, personalmente non conosco nessuno

Conosco soltanto le cose che posso capire e basta.

 

Un pezzo di luna sopravvive alle luci di questi lampioni

Attraversa le prime foglie dei tigli e colora le pozze di pioggia rimaste appoggiate su questo sentiero

Ricalcate su questo selciato di pietra di cava appena rubata dal fondo del fiume.

 

Nidi di ragno, di merlo, di corvo, rifugi di gufo e di sorcio

Scorci di luce riflessi nell'acqua di stagno che usano i miei topiragno

Le acque che abitano tutte le altre famiglie accertate di questo immenso universo, diverso.

 

Le strade le piazze, le lucciole accese

La luna, il campanile, il marciapiede

Lontano anche i treni non fanno rumore,

Colpito alla schiena dall'amore.

 

La gola si secca e la bocca si impasta, la giacca si sporca e la scarpa si rompe

Tutto subisce l'azione del tempo, l'azione prodotta dal cambio di luna

E qualcuno riesce a capirne il momento ideale, la sua conseguenza.

 

Altri non sanno nemmeno che esiste, vivono senza

Si tratta di gente in divisa, divisa da quelli normali

La luna per loro è soltanto un dettaglio che puoi anche trascurare

Se i fari del tuo marchingegno funzionano davvero molto bene.

 

Io posso anche dormire tra le foglie, coperto dai rami, nascosto nei buchi

Passare la notte coi cani e le gatte randagie, parlare coi bruchi e i lombrichi

Passare le ore a capire la gente malvagia oppure i minuti a guardare la luna.

 

Posso anche passare i secondi a trovare la chiave del cambio di luna se vuoi

Oppure ballare le danze sui piedi se credi, sul naso

In bilico sul ferro del ponte, passare le ore che portano il giorno a pensare

A tutte le piccole cose che passano avanti.

 

Le strade le piazze, le lucciole accese

La luna, il campanile, il marciapiede

Lontano anche i treni non fanno rumore

Colpito alla schiena dall'amore.

 

Ares 4

 

Blou (12 gennaio 2005)

 

Blou, un uomo cammina la notte e l'inverno

Risponde da solo alla sola esigenza di andare

La domanda e la risposta

Non è giusto ma mi basta, camminare.

 

Blou, inutile passo

Ripete lo stesso sentiero

Conosce ogni metro quadrato sudato di questo

Funesto quartiere.

La domanda e la risposta

Non è giusto ma mi basta, camminare.

 

Blou, finisci le cose

Ogni volta che danno fanno fastidio

Ti odio ogni volta un momento di più

La domanda e la risposta

Non è giusto ma mi basta

Camminare, dove sei.

 

Scarpe 1

 

Nebbia e sabbia (20 marzo 2005)

 

La nebbia mi oscura la parte migliore del cranio

La sabbia disturba le mosse di questo ingranaggio

La nebbia si prende la parte più buona del mio mappamondo

La sabbia mi ostacola nei movimenti il pensiero.

 

Barman, sono l'ultimo.

 

La nebbia cancella la parte rimasta del cranio

La sabbia consuma le ruote di questo motore

La nebbia nasconde la parte avanzata di questo cervello

La sabbia rallenta la resa di questo areoplano.

 

Barman, siamo gli ultimi.

 

Ares 1

 

Perduta (19 marzo 2005)

 

Restano

Le languide parole,

Ascolto la mia voce,

Mi parlano di noi.

 

Naufrago

Sull'isola di Pasqua,

Non trovo la mia croce,

Adesso dove sei.

 

Avresti potuto avvertirmi

Che il tempo si cambia ogni volta

Che sul calendario si cambia il colore.

Numeri neri che piacciono sempre di meno dei numeri rossi

Per ogni motivo che posso spiegare.

 

Restano

Le languide parole,

Ascolto la mia voce,

Mi parlano di noi.

 

Naufrago

Sull'isola di Pasqua,

Non trovo la mia croce,

Adesso dove sei.

 

Mariuz 2

 

Maddaluna (2 aprile 2005)

 

Lasciami due baci furtivi

Rubati per sentirmi più vivo, nel buio

Nessuno che ti può condannare, più

Quando hai freddo, ti lasci scaldare.

 

Il riflesso che hai lasciato sull'acqua si muove

Le correnti mi trascinano al largo

Una pietra non disturba il disegno e l'incanto

Mille nuvole a passo di vento.

 

Mentre tu, Maddaluna

Sei la luce di questi occhi

Mentre tu dolce spina mia

Sorridi con un bacio, mi lasci e vai via.

 

Stringi ancora un altro momento

Un istante può durare abbastanza

La mia nave non conosce la legge dei mari

La deriva che arriva è cattiva.

 

Segnami con la tua innocenza sicura

Sei pulita come l'acqua degli occhi

Insegnami la strada più corta e la luce

Sono cose che dovremo imparare.

 

Mentre tu, Maddaluna

Sei la luce di questi occhi

Mentre tu dolce spina mia

Sorridi con un bacio, mi lasci e vai via

 

 

Ellade 1

 

 

 

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