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Bacco il Matto Alessandro Ducoli Voce e Armonica Nicola Sonetti Chitarre Luca Pedrazzi Basso Mauro Ferretti Batteria Prodotto da Bacco il Matto al Sound City
Studio di Berbenno (SO; fonico di studio Giuseppe Salvadori). Un grazie particolare Roberto Ortolan
per le chitarre in San Marco e Babilonia, a Ermes Rubìn (Rubino) per i cori
in Babilonia, Il Matto e Oggi, a Marco Grompi per la chitarra in Se mi porti
un fiore e la voce in Babilonia e San Marco. Tutto quanto trovate in questo
cd è stato possibile grazie a Giuseppe Salvatori che ha sopportato e
registrato il Bacco tra il 21 ottobre e il 15 novembre 1998. Una nota
immancabile va alla masterizzazione finale di Paolo Filippi. Tutte le
fotografie sono di Federico Savardi. Un doveroso ringraziamento va a Piero
“Master” Gheza per averci ispirato raccontandoci, a modo suo, della Scozia e
del Kentoucky e a Cesare Casalini per il supporto radiofonico. In copertina
ci sta “Il Bacco” visto da Eros Accampi. |
Bacco il Matto San Marco (1999) Luna ubriaca S. Marco Se mi porti un fiore Babilonia Oggi Cane randagio Marisa ha un nome Il matto Nuda e cruda Serena Luna
ubriaca (29 gennaio 1996) Lei sta proprio dall’altra parte Di questo posto strano. Nella notte buia qualche volta si
sente sola. L’amore costa, Due soldi d’argento dentro la fontana E un bacio caldo sulla pelle. Luna di cristallo appesa in mezzo al
cielo, Nella notte buia è appesa in mezzo al
cuore. Questa notte ho attraversato tutta la
città Un miliardo di strade dentro la città Un miliardo di luci sopra i
marciapiedi Dall’altra parte desiderio sottile, Dall’altra parte il desiderio è più
grande, Muove tutte quante le cose. Luna di cristallo appesa in mezzo al
cielo. S.
Marco (24 maggio 1998) Portami un bacio se non hai niente Ho sete anch’io se può farti piacere Siamo questa pianura che abbiamo
davanti Dovremo pure fermarci da qualche
parte. Ho sprecato il mio tempo e non ho
avuto niente Tutto quello che avevo e sono ancora
qui La tua porta è chiusa, non mi aiuta a
fare un passo avanti Abbiamo perso ancora o non è vero
niente. Io ti porterò a S. Marco a far l’amore
dentro il campanile Io ti porterò a S. Marco a fare finta
che domani è festa. Portami qualcosa di nuovo, Dimmi che domani è festa e io ti porto
lontano. Questo mondo di buoni è peggio
dell’inferno E puoi andare a cercartelo dove vuoi Nella gente ordinata che cammina
sicura Che si cambia il vestito quando arriva
la sera. Non sei più nessuno se non sai dove
vai Hai paura di dire tutto quello che sai Ma ogni sabato sera puoi trovarmi qui Mentre guardo ancora in fondo alla
pianura. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Se
mi porti un fiore (28 luglio 1998) Non si può giocare sempre con la
malinconia Senza fare i conti con le cose che non
hai mai avuto. Non si può raccontare una bugia E poi chiudere gli occhi e fare finta
che non sia un peccato, Qualche volta non ci credo. Ho bisogno di fantasia, di parole
d’amore che non costano niente Che non facciano male, ho bisogno di
una vita normale Voglio uscire di notte e cominciare a
ballare Insultare la luna senza chiedere scusa Io non voglio tremare più, Se non è per amore o per giocare. Tu continui a fare finta di niente e
poi ti trovi ancora qui Che stai pensando a qualche cosa di
grande, Il mondo gira come sempre. Prendi tutto quello che hai Dagli fuoco, non pensarci due volte e
dimmi come stai, Un minuto può cambiare una vita. Le parole d’amore non costano niente Se mi porti un fiore io sarò
importante, ancora. Ti chiedo semplice come un bacio,
Vicino, a portata di mano Non ti accorgi nemmeno che ci siamo
ancora. Tu continui a fare finta di niente e
poi ti trovi ancora qui Che stai pensando a qualche cosa di
grande, Il mondo gira come sempre. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Babilonia
(30 ottobre 1996) Solo un leggero mal di testa Ma le cose che vedo hanno forme nuove Così la tua pelle ha un sapore forte, Sono contento che mi vuoi baciare. Niente di davvero complicato Vuoi un sorriso e un bacio dato bene Mi restano ancora quattro soldi in
croce Lo sai che mi piaci, mi piaci davvero. Ci sono persone che lo sanno bene Che hanno imparato che puoi farne a
meno. E io cosa, sono uno di loro, sono
anch’io come loro Faccio quello che voglio fino a quando
conviene. Ma è davvero importante calcolare ogni
cosa Ogni dettaglio, ogni particolare Sono sicuro non è più come prima Anche se qui non è cambiato niente. La gente cammina dietro alle sue cose Si conoscono tutti proprio come in
paese Questo posto è strano, te ne sei
accorta Lo sai che mi piaci, mi piaci davvero. Ci sono persone che lo sanno bene. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Oggi
(27 dicembre 1996) Oggi è un giorno nuovo Lo dicono le cose che ho intorno Il tuo sorriso che ha ripreso colore, Fuori c’è il sole. Ogni cosa ha bisogno di tempo Proprio il tempo che vale più dell’oro Invece io sono sempre qui A controllare ogni cosa. Il giorno passa e poi ritorna ogni
volta. Il giorno passa e poi ritorna. Il giorno passa e poi ritorna alla
svelta. La notte sta arrivando senza fare
rumore. L’acqua è come il ghiaccio Si scioglie per raggiungere il fiume Io non resisto, voglio uscire da qui C’è un momento per restare da soli E un momento per cercare qualcuno Così il tuo cuore che ha trovato il
mio amore E’ come l’acqua che si muove. Il giorno passa e poi ritorna ogni
volta. Il giorno passa e poi ritorna. Il giorno passa e poi ritorna alla
svelta. La notte sta arrivando senza fare
rumore. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Cane
randagio (19 settembre 1996) Non c’è più tempo per restare a
cercare qualcosa La notte non si muove più ma tiene
buone le tue cose Riesco a sentire i passi e la nebbia
cammina per strada Non riesco a vedere più niente, la
festa. Mi muovo bene dietro a quello che mi
piace Faccio la mia parte anch’io, Ho messo gli occhi dietro ai tuoi. Fine del gioco, nessuno vince Adesso mi ricordo chi sei Sono un cane, fammi controllare se è
vero. Guardo quello che succede Tengo gli occhi chiusi, voglio
indovinare In fretta perché stanno arrivando Se mi dai da bere. La notte cammina per strada, io mi
sento un cane Mordo solo se ho paura, mordo quando
ho fame. Marisa
ha un nome (16 dicembre 1996) Hai messo un fiore dentro i tuoi
capelli Questa sera ti vengo a cercare Hai messo un fiore proprio dentro il
tuo cuore Questa sera ti voglio amare. Ho chiuso per sempre con la malinconia La uso quando serve contro la malattia Dell’amore bugiardo usato senza
pudore, Dell’amore bastardo che mi spacca il
cuore. Tristezza vai via, tristezza vai via E portami l’amore che io vivo solo
così, Ho messo un fiore dentro il tuo
giardino Si apre ogni volta quando arriva il
mattino Quando io scappo via dalla tua
finestra Quando il tuo profumo mi fa girare la
testa. Tristezza vai via. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Il
matto (25 giugno 1997) In ogni posto dove vado guardo bene
dove sono Il tuo vestito con i fiori è una porta
spalancata. Qualche sasso sulla strada si è
incastrato nel tombino, Questo posto è la mia casa, è la casa
della gente. Gocce che cadono in fretta, che non
fanno rumore. Gocce sopra la mia testa, non mi
lasciano stare. Gocce sulla strada bagnata, gocce sul
marciapiede. Gocce proprio dentro il mio cuore,
proprio nel mio bicchiere. In ogni posto dove vado sto cercando dove
sei, Dentro agli occhi della gente, nelle
pieghe dell’asfalto. Anche io ciò le mie ragioni per
sputare sulla strada, Il tuo vestito con i fiori è la porta
che mi piace. Gocce che cadono in fretta. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. Nuda
e cruda (12 settembre 1996) Forse sono disordinato, forse sono
proprio suonato Ho perso la strada un’altra volta Ho perso i miei soldi ancora un’altra
volta. La notte copre tutti i rumori, le luci
sono sempre più scure Ma l’odore del profumo che hai messo
questa volta mi aiuta, Ti fermi per riprendere fiato, e in un
secondo l’hai persa. C’è una goccia che cammina sul muro Il pavimento sta dall’altra parte Smettila di correre ancora, aspetta
che raccolgo i miei pezzi. Il buio non mi serve più, i miei piedi
vanno avanti da soli Il rumore arriva proprio dall’altra
parte Mi chiama e non mi lascia più tempo. Ti fermi per riprendere fiato, e in un
secondo l’hai persa. Ti voglio nuda, nuda e cruda. Serena
(18 dicembre 1997) Hanno detto che Fiore è caduto
all’inferno Scarpe, profumo, tutto al posto
giusto. Ha vissuto per anni in una valle
stretta Fatta proprio a misura, una valle
perfetta Stretta come il tesoro che mi tieni
nascosto sotto a quel vestito. Il turno di notte voglio farlo nel bar E l’acqua più buona è quella sporca di
malto. Le mie sigarette sono sempre uguali, Non mi piace la tua sveglia, Mi ricorda chi sono. Voglio stare qui dentro fino quando ne
ho voglia E voglio chiuderti dentro. Voglio un mucchio di soldi e una
macchina nuova Voglio usare le mie mani sotto il tuo
vestito. Posso darti ogni cosa se riesco
trovarla, Posso darti tutto quello che riesco a
comprarmi. Le mie sigarette sono sempre uguali, Non mi piace la tua sveglia, Mi ricorda chi sono. Testo: A. Ducoli. Musica: N. Bonetti e
A. Ducoli. |
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